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Mastoplastica riduttiva

Mastoplastica riduttiva

La mastoplastica riduttiva si esegue sulle adolescenti a partire dai 15/16 anni (ipertrofia virginale) ma la maggior parte delle donne chiede di essere operata dopo la gravidanza.

La gigantomastia può provocare problemi di macerazione, intertrigine ed altre dermatosi nel solco sottomammario oltre a problemi al rachide cervico-dorsale.

La mastoplastica riduttiva prevede l’asportazione di una parte della ghiandola mammaria, del grasso e della cute in eccesso e quindi la ricostruzione riposizionando l’areola e il capezzolo al giusto livello.

La quantità dei tessuti asportata è variabile ( frequentemente supera il chilogrammo per lato). La mastoplastica riduttiva lascia sempre delle cicatrici più o meno visibili in base alle caratteristiche del soggetto e al tipo di tecnica utilizzata.

Nei seni di grandi dimensioni la cicatrice ha una forma “ad ancora” (o a T invertita) dall’areola verso il basso e orizzontalmente nel solco sottomammario. Le cicatrici evidenti nei primi tempi progressivamente migliorano il loro aspetto fino a diventare poco visibili.

Il notevole miglioramento della forma e delle dimensioni del seno grazie alla mastoplastica riduttiva fa passare in secondo piano lo svantaggio delle cicatrici.

Anestesia

La mastoplastica riduttiva viene eseguito in anestesia generale. La durata dell’intervento è di 3/4 ore a seconda del volume da eliminare.

Post operatorio

Il ricovero dura 48 ore. Viene applicata una medicazione che sarà cambiata dopo 2 giorni. Saranno applicati dei drenaggi; le suture saranno rimosse dopo 8-10 giorni, edema ed ecchimosi possono durare per 1-2 mesi.

E’ importante indossare un reggiseno notte e giorno per ridurre il peso sulle cicatrici. Può talvolta verificarsi una riduzione della sensibilità del capezzolo che in genere ritorna nell’arco di 6 mesi.

Complicanze

La complicanza più importante della mastoplastica riduttiva è la cattiva cicatrizzazione che è imprevedibile e dipende dalla qualità della pelle, dal colore e dalla tensione a livello delle ferite. La necrosi del capezzolo è molto rara, raro è pure l’ematoma.

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